VENERDI' SANTO SERA - Salita al Calvario, "A Scinnenza" e processione del Cristo Morto

Intorno alle 19:00 del Venerdì Santo sera, prima dell'inizio della tradizionale "A Scinnenza", cioè la discesa della Croce del Cristo, ha inizio la sacra rappresentazione de "La salita al Calvario".
La processione vede la Maddalena, S. Giovanni e l'Addolorata al seguito della sacra "Urna" in vetro, dove sarà riposto il Cristo, quando sarà schiodato e sceso dalla Croce. Questa fastosa Urna, tutta illuminata e decorata in colore oro, è risalente al 1890.

Giunta la processione al Calvario, ha inizio "A Scinnenza".
Il testo de "A Scinnenza" è dell'avvocato sancataldese Francesco Medico, rievoca la crocifissione, morte e discesa dalla croce di Gesù Cristo, e si rappresenta sin dal 1860.
"A Scinnenza" porta in scena gli ultimi momenti di quello che, generalmente, è indicato come "Mortorio di Cristo"

In particolare modo, attraverso una sapiente reinterpretazione del testo del "Riscatto di Adamo" elaborata da personaggi illustri serradifalchesi di fine Ottocento, sono rappresentati gli attimi conclusivi della Passione di Cristo, attraverso l'incontro e la salita alla croce di Giovanni con Maria, la Veronica e la Maddalena, l'ingresso di Misandro, Nizech, il Centurione e Longino, la morte del Cristo in croce, l'ira dei sacerdoti, la deposizione dalla croce da parte di Giuseppe di Arimatea e Nicodermo, il pianto di Maria ed il "riscatto di Adamo".
Maria, Giovanni, Maddalena, Veronica, Misandro, Nizech, Centurione, Longino, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo sono i dieci personaggi dell'opera.
"A Scinnenza" è da considerarsi certamente uno dei momenti più sentiti  della tradizione, durante la Settimana Santa a Serradifalco.

Terminato il dramma della sacra rappresentazione della crocifissione e morte di Gesù Cristo, ha luogo la solenne processione del Cristo Morto, una "Via Crucis" per le vie del paese, con l'Urna che contiene il corpo di Gesù portata in processione a spalla. Il passo adottato dai portatori è l'"annacata" che prevede tre passi avanti e uno indietro.
L'urna è seguita dalle statue dell'Addolorata, di S. Giovanni e di Maria Maddalena portate in spalla dalle donne.
La processione termina con il rientro dell'Urna nella Chiesa Madre, mentre gli altri tre simulacri rientrano nelle rispettive chiese.


- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto tratte dal web.